da Osservatorio Revisione Veicoli:
“Asso.Car®:ecco com’è andato il 1° Meeting”
ASSO.CAR®, buona la prima. Sufficienza piena per il 1° Meeting della neonata associazione di categoria che raggruppa i Centri di Controllo italiani. Mica facile rompere il ghiaccio, specialmente se non hai mai parlato in pubblico e devi affrontare per la prima volta una platea che ha fatto anche centinaia di chilometri per venire a sentire cos’hai da dire e ha evidenti aspettattive che non puoi deludere.
E’ andata bene, tutto sommato, ben oltre le aspettative.
A partire dalla sala piena, al punto che è stato necessario chiedere altre sedie.
Erano in 63 i partecipanti e, memore di passati incontri organizzati da associazioni di ben altra dimensione nazionale e storia, devo ammettere che sono rimasto colpito dalla partecipazione di così tante persone arrivate soprattutto dal Piemonte, visto che l’evento si è tenuto ad Alessandria ma a cui si erano aggiunti tanti colleghi di altre regioni: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria e perfino dalla Campania.
Poi ti racconto cos’è stato detto ma qui mi interesse far passare un primo importante messaggio che scaturisce proprio dal numero di persone presenti, che ti ho citato:
c’è un chiaro, forte, inequivocabile, a tratti disperato, bisogno di fare fronte a una situazione di mercato sempre più drammatica per migliaia di operatori del settore.
Punto. Il resto è filosofia e sesso degli angeli.
Ed è questo il messaggio che voglio far passare a te a e ai tuoi colleghi, sia che tu sia un centro puro o un centro misto:
O inizi seriamente ad agire e scendi anche tu in campo per proteggere i tuoi interessi e ti unisci ad altri per combattere senza esclusione di colpi il marcio del mercato che oramai ha raggiunto livelli patologici, dai il tuo contributo attivo per mettere sotto pressione i politici, le istituzioni, la Pubblica Amministrazione, informare l’utenza intelligente ma disinformata e denunciare quella ignorante e becera, oppure non lamentarti più.
Chiuditi nel tuo bunker e subisci gli eventi in silenzio perchè chi non si alza per lottare non ha diritti di sorta da pretendere.
Smetti di litigare col cliente che vuole che gli passi il mezzo a ogni costo e dagli quello che vuole; fai come il collega vicino e regala anche tu 15 euro di buono carburante, smetti di segnalare a MCTC le irregolarità che tanto ti fai solo il fegato verde.
E’ un po’ come la formula ai matrimoni: “Chi ha qualcosa da dire parli ora o taccia per sempre”.
Io una scelta di campo l’ho fatta, anche se so che molti ne saranno delusi od offesi.
Io ho scelto di sostenere Asso.Car® e, al meeting, ho partecipato come relatore finale, mostrando una trentina di slide il cui titolo iniziava sempre con:
“Sostengo Asso.Car® perché…”
Intanto lo faccio come cittadino. Penso che ognuno di noi, oltre a pensare ai suoi problemi quotidiani, al suo lavoro, ai suoi interessi personali, al suo tornaconto immediato, debba anche fare qualcosa per la collettività, cercando di dare un contributo, seppur minimo, per migliorare le cose, soprattutto in termini di legalità, rispetto delle regole e onestà.
C’è chi fa volontariato, chi sostiene una Onlus, chi opera all’interno di un partito o un movimento politico.
Io lo faccio attraverso il mio blog, mettendo a disposizione le mie competenze e rompendo le scatole, perchè mi sono davvero stufato dello schifo che vedo quotidianamente: non posso e non voglio più accettare che ci possano essere persone che rischiano la vita per strada (a partire dai miei figli) solo perchè in troppi vogliono circolare con mezzi pericolosi per non spendere un euro in manutenzioni e riparazioni e che vi siano persone che lo Stato ha abilitato per fare i controlli che se ne fregano per incassare 45 euro.
La vita di una persona vale molto più di 45 fottuti euro!
Lo faccio anche con la testa del manager: io cerco di vedere lontano e il futuro mi preoccupa non poco.
Siete troppi e in troppi finirete per combattere e scannarvi per un pugno di mosche.
Questa slide è quella che dice tutto: quando il 53% del mercato è fatto da microcentri che, tutti assieme, pesano il 22% dei volumi – e, ogni anno, la curva si sposta sempre più a sinistra – la mancanza di esperienza, competenza, professionalità adeguate e, come sappiamo bene tutti, troppo spesso anche di onestà è sempre più elevata, se non certa.
Quando uno deve far quadrare i conti, alla fine, volente o nolente, è facile che scelga le scorciatoie e si metta a fare revisioni facili o false, con buona pace della sicurezza stradale delle persone.
Ecco, molto onestamente, spero che tutti quei piccoli centri che da anni, anche decenni, fanno quattro controlli in croce, spariscano quanto prima dal mercato. Ma bisogna lottare perchè spariscano.
Giusto per citare un paragone in un mondo lontano dalla revisione veicoli, il Ministero della Salute ha deciso di chiudere le sale parto che non raggiungono i 500 interventi all’anno. Perchè l’ha fatto? Perchè reputa che sotto quella soglia manchi l’esperienza adeguata per gestire le emergenze. E’ giusto? E’ sbagliato? Per una donna che deve partorire e deve farsi chilometri di macchina per raggiungere l’ospedale attrezzato certamente è un’ingiustizia e un torto, per i medici del reparto chiuso un danno, ma per i nascituri probabilmente è una precauzione più che sensata.
Non ce l’ho con chi ha l’officina e il centro di revisione ma ha scelto di lavorare bene, professionalmente e onestamente.
Ce l’ho con chi ha messo la linea di revisione per finire a fare 2-3 revisioni al giorno, se va bene, solo perchè gli è sembrata un’idea furba.
Non sto augurando ai tanti amici che hanno officina e centro di revisione e che si trovano nelle classi inferiori di chiudere domani: proprio per la loro serietà (e anche sicuramente per le condizioni locali di mercato) quello è il meglio che possono fare ed è giusto che, se sono professionisti, possano e debbano andare avanti.
Anche per loro il mio scopo è che gli altri, gli improvvisati, gli incapaci, i furbi, si estinguano una volta per tutte.
Però, essendo un convinto sostenitore del sistema alla francese, ho voluto fare una scelta di campo e ho scelto Asso.Car® perchè ho capito che vogliono anche loro rompere le scatole e smuovere una buona volta gli animi e le coscienze dei loro colleghi, dei loro pari, e spero che questi colleghi, se sono imprenditori e non bottegai, si uniscano a loro sempre più numerosi.
Perchè se fai parte soprattutto di quel 17% di operatori che processano il 44% dei volumi di mercato, devi capire che, istituzionalmente e politicamente, i volumi si pesano e non si contano (sottile ma fondamentale distinzione, soprattutto in termini economici).
Pertanto, se sei un imprenditore e titolare di un Centro di Controllo “puro”, inizia ad informarti e poi decidi di entrare nell’associazione.
Vatti a visitare il loro sito www.asso-car.it e leggi con attenzione le cinque pagine in cui si presentano e ti spiegano chi sono, perchè sono nati e le loro finalità.
A chi ha il centro “misto” e si trova dall’altra parte, posso solo dire:
“Fate lo stesso tra centri di revisione con officina: unitevi per tutelare davvero gli interessi dei vostri centri. ATTENZIONE: gli interessi DEI CENTRI, NON delle officine. Antrimenti non accadrà mai nulla perchè sarete esattamente nella situazione attuale in cui l’autoriparazione prevale come logiche associative e sindacali sulla revisione.”
Poi, se anche voi vorrete il mio supporto per portare avanti giuste istanze che vadano verso un radicale cambiamento del sistema della revisione veicoli italiana, io sarò volentieri anche al vostro fianco, come già faccio da tempo con l’AICC – Associazione Ispettori Centri di Controllo.
Tutto ciò premesso, veniamo al 1° Meeting Asso.Car® – Associazione Nazionale Centri di Controllo.
Come giusto e di prassi, il primo intervento è stato di Piero Rista, presidente dell’associazione.
Con pratico e asciutto stile sabaudo, Piero ha voluto subito saltare i fronzoli e presentare Asso.Car con una slide poco ortodossa.
All’inizio sono stato un po’ perplesso: “Ma come – mi sono detto – siamo al primo incontro, quello in cui di norma si annunciano i grandi proclami e apriamo con queste domande?”
Poi ci ho pensato meglio: sembrano domande banali anzi, lo sono; ma credo che alla fine rappresentino davvero i dubbi reali che frullano nella testa a chi si sente dire “Sali a bordo che andiamo alla guerra!” e, allora, meglio affrontarle di petto ancora prima di parlare di missione, visione o valori o altro ancora.
Le risposte alle prima quattro domande le trovi sul sito di Asso.Car®.
Per la quinta, provo a darti la mia impressione: NO, non è il solito carrozzone.
Per un semplice motivo: chi oggi si impegna per l’associazione sta sacrificando gratuitamente tutto il suo tempo personale e privato per un progetto ambizioso e non ha voglia di giocare a fare il lobbista da salotto.
Posso essere onesto? A parte la rappresentanza presso il Ministero (perchè senza accreditamento non si va da nessuna parte), per me il secondo obiettivo non può essere la Tariffa Ministeriale. Almeno oggi.
Tanto non ve la danno, per mille motivi, a partire che a Roma, in MCTC, non c’è nessuno disposto a perorare la vostra causa.
Bene, molto bene (a mio avviso) il punto dedicato alla formazione e aggiornamento degli Ispettori.
Per me vuole dire che chi è davvero imprenditore capisce che i suoi collaboratori sono la sua vera ricchezza: non il capannone, nè le attrezzature.
E mi ha fatto immenso piacere sapere che erano stati invitati gli amici Gianluca Massa e Diego Brambilla di AICC – Associazione Ispettori Centri di Controllo che già rappresenta i Responsabili Tecnici agli incontri con MCTC e che mira a tutelare il ruolo e la figura dell’Ispettore alla luce della Direttiva 2014/45/UE e del DM 214.
Asso.Car® e AICC possono trovare una preziosa sponda una nell’altra, perchè molti interessi sono comuni.
A partire dalla voglia di legalità.
NOTA: se sei un Responsabile Tecnico-Ispettore, vedi di associarti ad AICC perchè 50€ all’anno di quota associativa sono una miseria, visto tutto lo sbattimento che questi due si stanno accollando per te e i tuoi colleghi.
Vai una volta in meno in pizzeria con la ragazza e investi sul tuo futuro professionale. Altrimenti vale anche per te quello che ho detto prima: “Taci per sempre e continua a subire passivamente le tue misere disgrazie”.
Bene infine aver detto che, oltre a obiettivi “alti” ve ne sono anche di più pratici: offrire ai Centri di Controllo nuove opportunità per creare lavoro e ricchezza, attraverso una serie di attività esercitabili unicamente se si posseggono precisi requisiti professionali, organizzativi e strutturali.
Dopo Piero Rista è stato il turno di Luca Donna, Vice Presidente di Asso.Car®.
Mi limito a una slide che mostra l’ambizioso progetto di arrivare ad avere un’organizzazione nazionale strutturata per macro regioni entro il 2019.
NOTA: nel 2019 verranno organizzati incontri in diverse città italiane e, oltre a dirti di partecipare, se hai ambizioni in ambito associativo e desideri collaborare attivamente alla crescita di Asso.Car®, perchè non inizi a pensare a candidarti come responsabile territoriale?
Terzo Relatore, Fabio Marinello, Segretario Generale di Asso.Car®.
Qui si è andati subito su alcuni temi sollevati evidentemente da alcuni soci nei mesi scorsi. Roba pratica, insomma.
Va tutto bene: serve per mandare subito il messaggio “Siamo operativi anche su problematiche che vi interessano direttamente nel quotidiano”.
Però, visto che se non faccio un po’ il bastiancontrario non sono contento, agli amici di Asso.Car dò solo un consiglio: questi temi, in un meeting dove ci si deve presentare per conquistare l’attenzione e la fiducia dei colleghi che vengono per capire perchè devono associarsi a una associazione appena partita, strategicamente non dovrebbero venire trattati.
Al massimo li si può accennare, dicendo “Tra le iniziative per cui ci batteremo, ci sarà anche il problema della TARI.”
Invece avete dedicato un po’ troppo tempo a un argomento che sicuramente l’Avv. Bizaro ha trattato con dovizia di particolari ma che ha spiazzato non pochi presenti, perchè era evidente che non lo ritenevano pertinente all’incontro.
Tanto meno può fregare del problema del pedale pressometrico che qualcuno vorrebbe eliminare, perchè è una palla da tavolo tecnico e qui si deve invece solo parlare di temi istituzionali e politici (sì, lo so che ve l’hanno chiesto, ma in futuro dite di NO).
Comunque, il segnale giusto è stato mandato e si può sintetizzare in questa frase: “Avete iniziative o proposte da segnalare? Scriveteci e noi vi ascolteremo con attenzione.”
Penultimo relatore, l’Avvocato Francesca Bizaro che, oltre alla TARI ha toccato il tema della Tariffa Ministeriale e il mancato adeguamento dal 2007.
Non metto la slide, perchè non serve, visto che elenca punti che tutti sappiamo a memoria, senza ovviamente poter dare soluzioni.
Anche in questo caso, per i prossimi incontri, mi permetto di dare un consiglio: spiegate cosa può e deve fare uno studio legale per Asso.Car.
Perchè questo è un fattore veramente strategico e che può fare la differenza, per la prima volta in Italia.
Lo studio legale avrà l’incarico di agire contro la Pubblica Amministrazione per ogni irregolarità, abuso, omissione d’atti di ufficio, falso ideologico, e così via, di cui verrà informato da Asso.Car®?
Cosa verrà fatto per denunciare i centri disonesti e obbligare MCTC, le forze di polizia, le province a reagire in tempi rapidi e modi certi? Scriverà al Garante del Mercato e della Concorrenza per avere, una buona volta, una risposta al quesito mai soddisfatto: “E’ permesso scontare la Tariffa Ministeriale, anche in modo cammuffato?’”.
Ecco, questo è quello che avrei voluto sentire sabato dall’avvocato.
Anche perchè questo è un obiettivo primario del “grande vecchio”, Giorgio Chiosso, uno degli ispiratori di Asso.Car e socio fondatore e, che sabato si è “mimetizzato da segretaria di accoglienza e registrazione dei partecipanti”, ma che ha osservato e ascoltato tutto con grande attenzione e occhio critico.
Ultimo intervento il mio: doveva durare 30 minuti, è andato avanti per quasi 50.
Lo sai, sono logorroico.
Ma credo che ne sia valsa la pena, visto che c’era un religioso silenzio e che tutti seguivano la mia presentazione con attenzione, concentrazione e non poca preoccupazione per il presente che ho descritto e il futuro che ho anticipato.
I complimenti ricevuti alla fine mi fanno dire che i concetti importanti sono passati.
Non sto a metterti 30 slides anche perchè servirebbe un altro articolo del blog.
Ma se vuoi sapere di cosa ho trattato e cosa ho mostrato, ti basta andare a leggere l’ultimo articolo della serie La Mattanza dei Tonni.
Bene, questo è quanto.
Concludo con due note: la prima per te, se stai pensando ad associarti.
A fine riunione in 5 o 6 hanno compilato il modulo di associazione, hanno pagato la quota associativa e si sono iscritti.
Pochi su 63? Forse, ma quando hai mai visto gente aprire il portafoglio a fine di un convegno di categoria per associarsi? Se va bene ti dicono “Ci penso e domani mi iscrivo.” Poi vanno a casa e se ne dimenticano.
Significa che qualcosa è davvero passato (e non era certamente solo il fatto che ai soci Asso.Car omaggia un anno di abbonamento ai miei report QuattroDueDue).
Adesso i Centri di Controllo associati sono già quasi una sessantina.
Se pensi che al 29 maggio 2018 erano in solo in nove c’è motivo di grande soddisfazione e fiducia per il futuro.
La seconda nota è agli organizzatori: alle 19.00, il rinfresco va fatto con il salato, non con il dolce.
Preso da un languorino, mi sono sbranato non so quanti biscotti.
Risultato?
Ero così pieno di zucchero che alle 3.00 di notte ero ancora sveglio e a 59 anni ho bisogno delle mie 8 ore di sonno di bellezza.
Comunque, bravi tutti e avanti con Asso.Car®.
Alla prossima.